I 17 obiettivi dell’Agenda 2030

Ambiziosi, precisi, ma soprattutto necessari. Per noi, e per l’ambiente. Scopriamo gli obiettivi dell’Agenda 2030.



Nei social, in TV, sfogliando un giornale: vi sarete resi conto che si parla sempre più spesso dell’Agenda 2030. Ma di cosa si tratta?

L’Agenda 2030, vero nome “Agenda per lo Sviluppo Sostenibile”, è una vera e propria guida da seguire alla lettera, una lista di obiettivi chiari e puntuali, da raggiungere entro il 2030 per il bene nostro e dell’ambiente.


Come è nata l’Agenda 2030

Dopo essersi ben guardati attorno e aver visto in tutto il mondo la povertà, le disuguaglianze e i continui attacchi all’ambiente, nel 2015 I paesi che costituiscono l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) si sono riuniti, dando il via ad un piano per realizzare, entro i successivi 15 anni, miglioramenti significativi per la vita della Terra e dei suoi abitanti.

I 17 obiettivi

Eccoli qua, gli obiettivi chiari e puntuali dell’Agenda 2030, definiti i “Sustainable Development Goals, o SDGs, ovvero, gli “Obiettivi Globali per uno Sviluppo Sostenibile”, ciascuno dei quali poi suddiviso in traguardi più specifici e mirati:

  1. Stop alla povertà
  2. Niente più fame nel mondo
  3. Diritto alla cura e al benessere per tutti
  4. Istruzione di qualità, equa ed inclusiva
  5. Parità di genere
  6. Acqua per tutti
  7. Energia pulita e accessibile
  8. Lavoro dignitoso per tutti e crescita economica
  9. Industrializzazione equa, sostenibile e responsabile
  10. Ridurre le differenze tra poveri e ricchi
  11. Città e comunità sicure e sostenibili
  12. Consumo e produzione responsabili e sostenibili
  13. Combattere il cambiamento climatico
  14. Proteggere il mare e le sue risorse
  15. Proteggere le biodiversità
  16. Promuovere la pace e giustizia nella società
  17. Collaborazione tra paesi e organizzazioni

Ambiziosi, vero? Ma è di ognuno di loro che abbiamo bisogno per ottenere una società ed un mondo giusto, inclusivo, rispettoso di tutti gli uomini e dell’ambiente!

 

Le nostre 4 challenge per l’ambiente

Le nostre 4 challenge sono state pensate proprio prendendo spunto da quanto scritto nell’Agenda 2030, mettendo in pratica noi, in prima persona, quello che l’ONU chiede più in generale alle comunità e alle organizzazioni: ma si sa, la comunità è costituita da tanti singoli, e ogni singolo è importante per fare la differenza e mettere in atto il cambiamento!

Scopriamo più nel dettaglio i 4 obiettivi che riguardano le nostre challenge!

Obiettivo 12: challenge CIBO

Come abbiamo visto, l’obiettivo 12 ha come tema “consumo e produzione responsabili e sostenibili”, e dunque si lega anche al tema del cibo, che insieme all’acqua e all’energia è l’elemento che più va sprecato. Pensate, secondo il recente rapporto UNEP (United Nations Environment Programme), nel 2019 è stato registrato uno spreco alimentare pari a circa 931 milioni di tonnellate di cibo e, ogni anno, in media, ciascuno di noi getta via ben 121 kg di cibo!
Oltre ad essere paradossale il fatto che, se da una parte del mondo si getta così tanto cibo, dall’altra ancora molte persone soffrono invece per la sua mancanza, l’UNEP ha stimato che una percentuale tra l’8 e il 10% delle emissioni di gas serra su scala globale sono dovute proprio al cibo che non viene consumato.

Leggiamo l’etichetta!
Ma essere consumatori responsabili non è solo evitare di gettare il cibo e finire tutto quello che abbiamo nel piatto; significa infatti anche sapere da dove arrivano i prodotti che acquistiamo e decidere di optare per alimenti coltivati o realizzati vicino a noi.

E in questo le etichette ci danno una grande mano!

Conoscere la strada che il cibo percorre dalla zona di produzione al supermercato – si chiama filiera – è importante, ed è leggibile proprio sull’etichetta che trovi sulla confezione.
Acquistare le arance spagnole anziché siciliane, non è la stessa cosa: percorrono infatti più km per arrivare sulla tua tavola, con conseguente aumento:

  • dell’utilizzo del carburante
  • dell’inquinamento
  • dello spreco (il cibo si danneggia o va a male durante il trasporto!)
  • degli imballaggi che poi dovranno essere smaltiti

Preferire il cibo non importato, dunque, è una scelta matura e responsabile, a favore dell’eco-sostenibilità!

 

Obiettivo 13: challenge ARIA

L’obiettivo 13 mira a “combattere il cambiamento climatico” per fermare il riscaldamento globale, e dunque si lega anche al tema dell’aria.
L’anidride carbonica (CO2) che immettiamo nell’aria quando espiriamo, se da un lato è necessaria a creare l’effetto serra naturale che permette alle specie viventi (uomo compreso) di vivere sulla Terra ad una temperatura di circa 15°C (senza di lei sarebbe di -18°C!), dall’altro ha raggiunto ormai da tempo livelli troppo alti, alterando gli equilibri naturali.

Quali sono le cause dell’aumento di CO2?
Tanti sono i fattori che contribuiscono all’aumento dei livelli di anidride carbonica:

  • la combustione di carbone, petrolio e gas (che produce anidride carbonica e ossido di azoto)
  • la deforestazione (gli alberi, assorbendo CO2 dall’atmosfera, sono fondamentali per regolare il cima!)
  • lo sviluppo dell’allevamento di bestiame (durante il processo di digestione bovini e ovini producono importanti quantità di metano!)
  • l’utilizzo di fertilizzanti azotati in agricoltura (che producono emissioni di ossido di azoto)
  • l’utilizzo di gas fluorurati (L’UE ne ha previsto la graduale eliminazione)

Tutti questi fattori insieme portano ad un aumento della temperatura della terra, con conseguenti fenomeni meteorologici devastanti (siccità, alluvioni, uragani, ecc.) che rappresentano anche una grave minaccia per l’agricoltura, andando a limitare la quantità di risorse alimentari disponibili sul pianeta.
Dunque, preferire quando possibile lo spostarsi a piedi o in bicicletta piuttosto che ricorrere ogni volta all’auto o al motorino, è una scelta matura e responsabile, a favore dell’eco-sostenibilità!

 

Obiettivo 14: challenge ACQUA

Il riscaldamento dell’atmosfera è stato assorbito soprattutto dagli oceani. Al grido “proteggiamo il mare e le sue risorse”, l’obiettivo 14 mira proprio a salvaguardarlo, riducendo l’inquinamento (la presenza di plastica in mare è uno dei problemi maggiori!), regolando la pesca (se eccessiva, rischia di esaurire la fauna marina), creando aree marine protette, e aumentando la ricerca scientifica che indaghi a fondo sui problemi del mare.

La plastica
A proposito della presenza di plastica in mare, negli anni si sono create vere e proprie isole di plastica; pensate, la più grande di tutte si trova nell’Oceano Pacifico, e secondo le stime ha un’estensione di circa 10 milioni di km², ovvero, l’esatta superficie dell’intero Canada!

Tutto questo non deve però portarci a demonizzare la plastica, e a pensare che vivremmo meglio senza questo materiale. Leggera, resistente, versatile, economica: la plastica ci serve per mangiare, viaggiare, fare sport, comunicare, giocare e persino salvare vite umane, pensando a tutti i dispositivi medici con essa realizzati!

Dunque, è semmai necessario rivedere i nostri comportamenti: conferirla correttamente attraverso la raccolta differenziata e, una volta esaurita la funzione dell’oggetto in plastica, anziché buttarlo subito, chiedersi sempre: potrei pensare ad un suo riciclo creativo?

 

Obiettivo 15: challenge TERRA

L’obiettivo numero 15 ci parla di protezione delle biodiversità, laddove per biodiversità si intende la varietà di specie vegetali e animali che vivono in un ambiente. È un elemento davvero essenziale non solo perché rafforza la produttività di un ecosistema, ma anche perché, per l’uomo, è fonte di beni, risorse e servizi!

L’uomo sta però compromettendo la biodiversità, a causa di azioni ad alto impatto ambientale, come la deforestazione e la caccia illegale.

Le api
Quando si parla di animali utili per l’uomo e l’ambiente, il pensiero corre subito ai grandi mammiferi; in realtà, nonostante le sue dimensioni piccolissime, l’ape ha un’importanza gigantesca per noi!

È infatti grazie al meccanismo dell’impollinazione che numerosissime specie vegetali si riproducono, specie che non solo sono alla base della nostra alimentazione, ma sono anche necessarie per allevare animali o produrre materiali (vedi il cotone, o il legno).

Ma negli ultimi anni, soprattutto nelle zone più esposte al riscaldamento delle case, o più inquinate dal traffico delle città e maggiormente influenzate dai pesticidi usati in agricoltura, abbiamo perso molti alveari, e dunque, api.

È necessario dunque tutelarle, e con loro anche tutti gli altri insetti impollinatori (e più in generale, tutti gli animali e le piante, la cui presenza sulla Terra ha sempre uno scopo!), andando ad aumentare gli spazi verdi in città e rinunciando al troppo cemento, in nome di quartieri decisamente più green!

 

Per saperne di più:

  • Documento integrale, redatto dall’Assemblea Generale in data 25 settembre 2015, e contenente i dettagli di tutti gli obiettivi dell’Agenda 2030. (Leggi di più)
  • Il Rapporto UNEP sull’indice dei rifiuti alimentari 2021 (Leggi di più)
  • ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale): cos’è la biodiversità? (Leggi di più)

Foto di copertina by Markus Winkler on Unsplash